Sono nato a Bologna nel 1966 e cresciuto nella prima periferia, una zona che con il tempo è diventata una parte importante del cuore pulsante della città. Sin da ragazzo, ho mostrato una propensione naturale per la logica matematica e le lingue straniere, una combinazione che mi ha portato presto a esplorare il mondo dell’informatica, allora agli albori.

Ero un giovane negli anni ’80 e ’90, che ha fatto i suoi errori, le sue scelte sbagliate, ma che ha vissuto con intensità tanti momenti veramente formativi. Non rimpiango nulla. Ogni esperienza, positiva o negativa, è stata un mattoncino della persona che sono oggi.

Nel 1985, ho scelto di arruolarmi in Polizia, inizialmente per assolvere l’anno di leva obbligatoria, ma quell’esperienza ha finito per segnare il mio percorso di vita. È stato un periodo che ha temprato la mia disciplina e affinato la capacità analitica.

La strada è stata una scuola, la prima scuola: ho vissuto in prima linea, affrontando situazioni difficili e a volte pericolose, da cui ho imparato a osservare, capire e agire con lucidità. Negli anni ho approfondito le tecnologie di comunicazione mobile, il tracciamento delle chiamate, l’analisi dei dispositivi e tutto ciò che potesse essere utile sia per le indagini sia per una curiosità personale.

La seconda fase della mia carriera mi ha portato alla Polizia Postale di Bologna, dove ho messo a frutto le competenze accumulate sul campo, applicandole alle indagini informatiche. Ho esplorato i lati più oscuri del web e dei social network, offrendo supporto alle vittime di cyberstalking e collaborando con aziende per garantire la sicurezza informatica.

Adesso ,ritiratomi dal mondo del lavoro, mi dedico con serenità alle mie passioni e soprattutto, vivo nel presente, con lo sguardo curioso verso un futuro ancora tutto da scoprire, perché “Il passato è passato e non puoi cambiarlo, mentre il futuro resta un’incognita.”

Riccardo Mattioli

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